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AL GARIBALDI

Se metti un ragazzo insieme ad altri ragazzi e gli chiedi dove vuole andare, scoprirai che andrà nella direzione giusta e lontano. All’ITA Garibaldi di Roma, “Wayouth”, ha coinvolto 8 team, 48 giovani, ogni team ha avuto il supporto di uno studente mentor (studente che ha partecipato a precedenti Hackathon nazionali) e altri 5 studenti hanno fatto parte dello staff organizzativo per un totale di 61 studenti. Insieme hanno cercato una possibile e concreta via d’uscita per innovare processi e percorsi educativi e professionalizzanti. La maratona progettuale è iniziata alle 8 del mattino per concludersi a notte inoltrata (pochi minuti e batteva la mezzanotte).

Giovani che vivendo la scuola, le sue difficoltà, la riconosciuta qualità educativa e professionalizzante e le conosciute criticità, sin dalle prime ore del mattino e sino a notte inoltrata si sono cimentati, come comunità d’intelligenze, nella ricerca di progetti e processi che applicati e attuati potessero ammodernare la scuola agraria.

Il progetto simultaneamente veniva vissuto in ben 31 sedi scolastiche italiane, di  26 città, di ben 23 indirizzi scolastici, coinvolgendo 2123 studenti, 427 classi, 283 team, 103 mentor, creando una piazza, una comunità di ragazzi che portano la loro freschezza, la loro vivacità, il loro pensiero in startup educative.

La competizione e di quelle che non solo coinvolgono i giovani studenti e tutta la scuola, dai “Presidi” (per cortesia chiamiamoli ancora così), ai docenti e al personale non docente (che bello pensare ai bidelli) dimostrano una volta per tutte che la scuola è chiamata ad innovarsi e a rimuovere cristalli di vecchio modello nozionistico e i rallentatori costituiti da rigidi programmi didattici.

Giornata/e da vivere, ininterrottamente quasi in apnea, gomito a gomito con coetanei con i quali condividere una sfida. Amici con i quali condividere un impegno e uno sforzo comune per elaborare un pensiero, un progetto, renderlo attuabile, mettersi in gioco per realizzarlo e renderlo “pubblico”.

E ad ascoltare il lavoro scaturito in una sola giornata di lavoro comune di giovani che non avrebbero nemmeno votato per la Camera dei Deputati, lascia increduli, impressiona.

Entrando nella sala allestita per far vivere l’evento e guardando i volti delle ragazze e dei ragazzi si ha l’immediata impressione che non sia un gioco, che non sia solo una competizione, ma che in quella tensione venga sprigionata una energia costruttiva che rende il presente impregnato di certezze e speranze.

Ed allora, a buio avanzato, uno dopo l’altro gli otto gruppi, un poco trepidanti, ma con la certezza d’essersi messi in gioco, si presentano davanti alla qualificata giuria, voluta dalla inesauribile Preside Marini. Una che conosce come sprigionare l’energia anche su campi impervi, e che non si risparmia mai, tanto da compensare il tempo familiare, portando il suo amato marito con sé.

Ascoltando le brevi presentazioni (il tempo concesso è Europeo, tre minuti per ogni gruppo) si potevano osservare le soddisfatte e severe espressioni della Dr.ssa Simona Montesarchio   Direttore Generale del Miur  per interventi in materia edilizia scolastica, del Prof Gildo De Angelis Direttore Generale USR  Regionale (un uomo di Scuola e della Scuola); dei professori Lucia Fioravanti e Franco Monti, ed anche del giovane professionista iscritto al Collegio dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati di Roma, uno che il patrimonio scolastico l’ha trasferito nella sua professione e nella sua impresa, il sottoscritto e .. lei, la Preside.

Valutare, decidere, scegliere un vincitore fra gruppi che hanno preso in mano la scuola, srotolandola per riavvolgerla più moderna e funzionale, più aperta e coinvolgente, più scuola nelle e della città non era compito facile. Ascoltare e vedere proiettati progetti di recupero, rilancio, valorizzazione delle strutture e die prodotti agro-alimentari; ristrutturazione delle serre, stalle per allevamento suini, strutture per vendita diretta o prenotata, coltivazioni innovative e di recupero di varietà e cultivar storiche, sino a spingersi a utilizzare laboratori per estrazione di oli essenziali da essenze aromatiche avrebbe imposto un ex equo, un premio a tutti, proprio a tutti, nessuno escluso. Ma la competizione richiede vincitori che continueranno la loro avventura creativa di comunità sino al giorno in cui nell’autorevolezza del palazzo del Miur in Via Trastevere si condenserà la sfida finale.

Il verdetto ha visto riconoscere il progetto più realizzabile, fresco, dinamico e vivace “GARI-DRIVE”, e loro i vincitori … increduli e entusiasti.

Una bella serata di scuola moderna e di straordinaria unicità del progetto educativo degli Istituti Tecnici Agrari.

 

                                                                                                                              Braga Mario

 

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