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A SAN MICHELE ALL’ADIGE CERTIFICATI I NUOVI PROFESSIONISTI PERITI AGRARI E PERITI AGRARI LAUREATI E SOTTOSCRITTO IL PROTOCOLLO PER IL RICONOSCIMENTO DEI PERCORSI PROFESSIONALIZZANTI.

L’undici novembre è una giornata che nella storia e nella tradizione agricola riveste un significato particolare, in passato durante San Martino tra i coltivatori si facevano i bilanci dell’annata agraria, si rinnovavano o si concludevano i contratti di affitto, in questa giornata il Papa Paolo VI istituì la festa del ringraziamento.

A San Michele all’Adige a distanza di tempo l’undici novembre rappresenta ancora  un giorno  di grande importanza  per la collettività, quest’anno  si è “celebrato”  la fine del Corso ITS   presso il Palazzo  della Ricerca  Conoscenza della Fondazione  Edmun Mach dove  sono stati  consegnati ai primi 21 studenti  che hanno frequentato  il corso post diploma  per  Periti Agrari  e Periti Agrari Laureati  alternativo al praticato; un traguardo  importante per  ragazzi  che hanno conseguito  un Certificato che al di là del valore giuridico del titolo (certamente importante) ha permesso loro di acquisire competenze e professionalità spendibili, nelle agricolture e nell’agroalimentare trentino e italiano.

 Alla cerimonia sono intervenuti il direttore generale della FEM (Fondazione Edmund Mach), Dott. Menapaceil Dirigente, Prof. Dal Ri, gli insegnanti ed il Presidente del Collegio dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati di Trento, Tonidandel.

Alla consegna dei diplomi ha partecipato anche il Presidente Nazionale Braga che pochi minuti prima con il Dirigente Prof. Dal Ri e il Presidente Tonidandel, aveva sottoscritto il protocollo con la Scuola per il riconoscimento dei percorsi ITS e dell’anno di specializzazione di enologia per l’iscrizione all’Albo dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati. Il Protocollo, il primo in Italia, ai sensi del Decreto Legislativo 137/2012, raccordando Scuola e Professione riconosce ai percorsi scolastici il valore professionalizzante.

Il Presidente Braga ha ribadito che il Consiglio Nazionale ha posto la scuola al primo punto del proprio programma di legislatura ritenendo che solo una stretta compartecipazione ai processi professionalizzanti può congiungere il titolo di studio e l’inserimento lavorativo, superando quella dicotomia rilevata dall’OCSE. In Italia più del 20% dei diplomati laureati trova un lavoro non corrispondente al titolo di studio conseguito,  inoltre diplomati, certificati e laureati trovano lavoro in media dopo due anni. Le scuole agrarie sono in controtendenza e proprio per questo gli iscritti agli ITA aumentano.

Davvero una bella ed intensa giornata.