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LA FAI CISL CELEBRA IL 50° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI GIULIO PASTORE

La FAI CISL (Federazione Agricola Alimentare, Ambientale, Industriale, Italiana) ci ha invitato alla celebrazione del 50° anniversario della morte del fondatore della CISL, Giulio Pastore.

 Ho accettato l’invito conoscendo la profonda e straordinaria storia di quest’Uomo, padre della nostra repubblica e di quei principi democratici fondativi la nostra Carta Costituzionale.

Giornalista, politico (nelle terre del Sud ancor vivo è il Suo impegno profuso per il suo riscatto e sviluppo), ma soprattutto sindacalista, padre di quel sindacato che nella stretta relazione fra impresa e lavoratori ha costruito nuovi modelli relazionali. A distanza di quasi settant’anni dalla sua fondazione la CISL, ritrovando le sue profonde radici ispiratrici, in questo tempo confuso, frammentato e convulso ha voluto riscoprire e ripresentare alla società quei valori, principi che possono farci procedere su uno sviluppo che non trascenda mai dalla valorizzazione della dignità di tutte le donne e di tutti gli uomini.

Il lavoro per l’Uomo e non l’Uomo per il lavoro. Affermazione abusata e forse bisognosa di maggiore attenzione.

Le celebrazioni, si sa, rischiano d’essere autoreferenziali, ma il Segretario Generale aggiunto CISL, Sbarra, ha da subito spalancato le porte di un’esperienza che appartiene a tutta l’Italia.

E forse è per questo che lo spettacolo che ha concluso la celebrazione: “Il Delegato”, nella leggerezza di qualche battuta, ha impegnato i presenti a riflettere, riflettere, riflettere ancora su una storia che, incominciata, deve proseguire la sua presenza, laddove la voce di troppi è afona; in quelle periferie che non sono solo delle città, ma che caratterizzano diffuse e ampie zone di una ruralità dimenticata.

Davvero una bella serata a cui i Periti Agrari non potevano mancare, perché gli uomini come Giulio Pastore sono Maestri di civiltà e pertanto anche nostri “Maestri”.