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ASSEMBLEA PRESIDENTI GUARDARE AVANTI, VOLTANDOSI UN POCO INDIETRO

Dal Congresso di Matera sembra essere passata una generazione. Ma come si sa le sensazioni fanno parte delle condizioni in cui viviamo. Durante quest’anno non sono mancate occasioni di incontri soprattutto on line con moltissimi Collegi territoriali, spesso organizzati con i Coordinamenti/Federazioni regionali.

Eppure l’espressione che nell’ambito dell’Assemblea dei Presidenti, aperta ai tesorieri, ha colto nel segno è quella del Presidente, del Friuli V.G. Giovanni Cattaruzzi. La categoria non è più quella di ieri. La consapevolezza d’essere protagonisti di un profondo cambiamento ha ormai pervaso tutto il Paese, ma proprio per questo il rapporto fra il Consiglio Nazionale e i Collegi territoriali deve farsi sistemico.

La grande partecipazione, mai registrata, di quasi tutti i Presidenti territoriali è certamente la conferma che l’attesa c’è ed è supportata da una classe dirigente che sa farsi attiva protagonista del nostro domani.

 

Il tema non era fra i più “digeribili”, dal primo gennaio applicare la gestione del PagoPA è obbligatorio, e mettere in atto un’azione decisa di recupero delle condizioni pregresse, che qualche volta sembrano essersi cristallizzate, non è facile e certamente non può essere affrontata con azioni estemporanee o improvvisate.

Le relazioni introduttive sono state tenute dal nostro Collega Luciano Boanini, nostro rappresentante al tavolo SOSE delle ISA, nonché apprezzato esperto di Terra e Vita e del Sole XXIV ORE, che ha illustrato gli obblighi applicativi del PagoPA e del tesoriere Sergio Lombardelli che ha presentato la bozza di regolamento di applicazione della nuova modalità di riscossione dei contributi degli iscritti.

 

Relazioni che hanno introdotto un vivace, partecipato e costruttivo dibattito.

 

Molte sollecitazioni espresse, con annunci di invio di ulteriori proposte scritte, si sono soffermate sulle difficoltà che i Collegi incontreranno nel gestire la novità di riscossione e soprattutto nel recupero dei contributi degli anni pregressi (contributi incagliati). Dagli interventi è emerso un quadro che rappresenta una categoria solida, forte, responsabile pronta anche ad affrontare le condizioni più complesse e difficili, senza disperdere motivazioni,  atteggiamenti e azioni ragionevoli, equilibrate e coinvolgenti.

Molte le domande emerse sulla legittimità e sulle procedure da seguire per il recupero dei contributi pregressi e sulle sospensioni e cancellazioni dei recidivi. (Bortoli, Presidente di Vicenza, Buongiorno Presidente di Padova, Venturini Presidente SI-AR-FI, Cattaruzzi Presidente del Friuli V.G., Silvaggi Presidente di Matera, Frova presidente di TO, AL, CN, AO, Zucaro Presidente Bari e COREPA, che si è fatto portatore di quesiti di tutti i collegi della Puglia, Memeo Presidente Collegio B.A.T., Lugli Presidente MI, MB, VA, LO, Cataldo neo Presidente di Cosenza, Capozzi Presidente di Avellino, Sandrini Presidente Verona e altri).

Gli stessi interlocutori hanno sollevato, evidenziato come il ritardo dei recuperi debba essere addebitato ad un modello di riscossione, anche delle morosità, che hanno nell’Agenzia delle Entrate l’interlocutore principale. “Metterci in questa condizione rappresenterebbe sollevare un vespaio” è stata una espressione emersa dal dibattito. Molti hanno sollevato il problema che azioni così complesse come riscossioni e recuperi delle morosità dovrebbero essere affrontate suddividendo le responsabilità fra il nazionale e il territoriale. Alcuni Presidenti si sono soffermati sulla opportunità di approntare azioni di recupero coattivo delle morosità che in alcuni casi avrebbero costi superiori alle somme da recuperare. Si è ventilato il rischio di danno erariale. Non è mancato nemmeno un accenno alla proposta di centralizzazione delle riscossioni, proposta obiettata da alcuni Presidenti. Soprattutto alcuni Presidenti del Sud hanno rilevato come le Agenzie delle Entrate in alcuni casi siano fallite, in altri casi svolgano il loro compito in tempi e modalità non corrispondenti agli obblighi di riscossione. Una condizione di oggettiva difficoltà che in questo periodo pandemico si è aggravata.

Nel dibattito è intervenuto anche il Vicepresidente Landi che ha richiamato la responsabilità che ciascun rappresentante della categoria ha sulla inderogabilità delle azioni che facciano superare una condizione trascinata di emergenza continua. Ed infine anche l’urgenza di richiedere agli iscritti la PEC ha evidenziato la necessità che il CPAPAL si faccia carico di sottoscrivere una convenzione con società che possano fornire la PEC a prezzi molto contenuti, non escludendo la possibilità che i Collegi territoriali possano fornirli ai propri iscritti. Il Presidente Sandrini ha proposto che sia il CNPAPAL a fornire la PEC a tutti gli iscritti. Il recupero della PEC sarà comunque un’occasione per migliorare la tenuta dell’Albo completando i dati degli iscritti.

Il Presidente, presente il Consiglio nazionale quasi al completo, ha così tracciato una sintesi sinteticamente riportata.

Il PagoPA verrà applicato dal 1 gennaio 2021, perché è obbligo di legge. Alcuni Collegi hanno applicato questo metodo di riscossione già nel 2020 (Brescia, Piacenza, Salerno, Verona, quelli di nostra conoscenza). I contributi saranno riscossi dal Collegio territoriale e riversati nei tempi previsti dal regolamento al Consiglio nazionale. Questa modalità di riscossione non solo semplifica la modalità gestionale degli iscritti ma determina anche una particolare semplificazione dei rapporti fra territorio e nazionale, così come previsto dall’Ordinamento.

Le riscossioni dei contributi pregressi vanno messe in atto con azioni riportate nel Vademecum inviato sia nel 2018 che nel 2019, sia come iter che come tempistica.

In particolare, entro il 31 marzo 2021 ogni Collegio dovrà aver valutato la propria condizione delle morosità, delle sospensioni, delle modalità che si intendono seguire per il recupero, anche coattivo delle somme dovute e le azioni delle eventuali cancellazioni cautelative. Le morosità dei Collegi, entro il 31 marzo dovranno essere versate, ovvero rateizzate.

Il Consiglio Nazionale non lascerà solo nessuno e per questo ha deliberato di assegnare al Tesoriere funzioni definite e chiare, affiancandolo con il Consigliere Bertazzo. Per le condizioni più complesse il Tesoriere Delegato potrà avvalersi di un consulente Legale, con il quale affiancherà i Collegi nella gestione delle condizioni più complesse e difficili, ovvero con coloro che ne richiederanno il supporto.

Infine il presidente ha confermato che anche per il 2021 i contributi che gli iscritti saranno tenuti a versare al Consiglio Nazionale sono stati confermati in 30,00 Euro per i non esercenti e in 130,00 euro per gli esercenti.

Rispondendo ad una affermazione del Presidente di Verona Sandrini, Braga, ha evidenziato che la differenziazione di quote è la riprova che alla nostra categoria stanno a cuore tutti gli iscritti esercenti e non esercenti.

IL Presidente ha più volte ribadito che ogni iniziativa tesa a razionalizzare la gestione della riscossione dei contributi non tende a colpire qualcuno, o categorie di iscritti bensì a riportare la categoria nell’ambito della corretta gestione prevista dall’Ordinamento.

Si rileva che le morosità sono spesso riconducibili a quegli iscritti che non esercitano e che pertanto da dipendenti o imprenditori non dovrebbero, almeno in larghissima parte, in condizioni di incapienza.

Analoga riflessione va fatta sui professionisti. Oltre il 40% di iscritti all’Enpaia GSPA hanno doppia o tripla iscrizione previdenziale, soprattutto coloro che dichiarano annualmente il reddito minimo.

Le situazioni più difficili e complesse saranno affrontate con la dovuta attenzione e flessibilità, insieme fra Consiglio Nazionale e Collegi territoriali, sempre orientati alla definitiva soluzione di un problema trascinato per troppi anni, non più rinviabile.

 

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