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COLLEGIO, SCUOLA, IMPRESE, REGIONE: COLLABORARE PER LO SVILUPPO DEL VINO FRIULANO

Quando ti prepari ad un incontro, rispolveri qualche traccia di conoscenze e di vissuto che ti aiuti ad esprimere qualche contenuto non asettico. Può succedere però che quei temi che hai letto sulla locandina rappresentino altro da quello che pensavi. Un convegno, una lezione, un corso? A Udine si è vissuto tutto questo e nulla di questo. Nella bella cornice di cime innevate, in un Hotel raffinato, il Là di Moret, il Collegio del Friuli ha organizzato un evento davvero straordinario nella piena accezione della parola.

Con sintetica, lineare e cordiale conduzione il Presidente Cattaruzzi, dopo i saluti per nulla formali del Presidente Braga e dell’Assessore alle Risorse Agricole e Forestali del Friuli Venezia Giulia Cristiano Shaurli, si è addentrato nel cuore della giornata di studio dando la parola a Enos Costantini, Perito Agrario, memoria storica del patrimonio culturale, scientifico dei frutti della terra. Stimato, severo e indimenticato insegnate dell’Istituto Tecnico Agrario di Cividale del Friuli. Costantini da pensionato ha pensato bene di rinascere al racconto di quella storia che rende ogni luogo, ogni clone, ogni albero, ogni suo frutto un libro aperto. Un sentiero da ripercorrere per capire da dove veniamo e in quale direzione dobbiamo andare.

La sua è stata una narrazione che racconta, ripercorre la storia di un vitigno e dei suoi vini, che come in un romanzo della vita in cui le piante s’incontrano, s’incrociano, si modificano, si ambientano e viaggiano nelle tasche di sgualciti vestiti di qualche contadino; portate nei forzosi esodi per ricordare la propria terra; oppure tralci trapiantati per quel gusto che diventa parte della vita e non per ultimo, trapiantati per quell’inesauribile ricerca del buono, oppure curati da principi e nobili per garantirsi una qualità del bel gorgheggiare signorile e sano.

Quel vitigno e quei vini sono ancora qui, curati da mani professionali ci descrivono il nostro territorio.

Racconto che scorre fra pagine rigorose di ricerca difficile, perché antica e tramandata in luoghi distanti e diversi. Una storia recente se un paio di secoli possono essere così considerati.  Recensione Ribbola Story

La bella “presentazione” dell’albero genealogico del Ribolla, presentata dal collega Costantini, è stata talmente apprezzata, gradevole e vivace che il Presidente Cattaruzzi non si è lasciato scappare l’occasione per lanciare la proposta di portare “il racconto” delle viti e del vino friulano nel Teatro di Udine. Si riempirebbe.

Non meno brillante e interessante è stata la seconda parte dell’incontro affidata all’amico di sempre, compagno di banco e di vita, nonché collaboratore delle ricerche di Enos, il Perito Agrario Carlo Petrucci. Il suo camminare fra filari di viti antiche lo hanno portato ad essere riconosciuto come uno dei migliori selezionatori di marze. Quei numeri che caratterizzano nuove certificazioni di cloni rappresentano la massima espressione di ricerca e di riconoscimento delle caratteristiche delle piante selezionate.

Per concludere, il Presidente Cattaruzzi ed il Suo Collegio, hanno pensato bene di presentare alla platea una gamma di giovani e affermati spumanti, metodo classico Ribolla.

Ancora una volta due Periti Agrari: Stefano Trinco e Alessandro Dal Zovo, rinomati enologi; solidi di una particolare preparazione e di ricerche personali vissute in Italia e in Francia, hanno potuto presentare i profumi ed i sapori di una eccellenza italiana, che grazie alla lungimiranza di imprenditori agricoli appassionati, si stanno affermando come spumanti friulani di alta qualità.

 Poesia, fantasia? No! assidua ricerca, che sul territorio di questa regione, ieri di confine e di conflitti, oggi crocevia della nuova Europa, sta coinvolgendo un numero crescente di imprenditori agricoli che fra pochi mesi avranno raggiungeranno i 2.000 ettari di vitigno Ribolla Gialla.

Poteva mancare ad un appuntamento così importante la Scuola Agraria? A loro è stato riservato il privilegio di un’apertura della giornata intensa, piacevole e di alti contenuti.

 Il Dirigente, Prof. Fragiacomo, ha presentato il progetto in atto, che coinvolge gli studenti nella produzione dello spumante Emopoli (l’ultimo nato). Se i risultati sono quelli che abbiamo “verificato” possiamo gridare con forza che la nostra scuola è viva ed è una grande scuola.

Il prossimo appuntamento dell’ISIS Brignoli – Einaudi – Marconi si terrà il 16 dicembre per presentare un’altra eccellenza che vede il nostro Presidente Cattaruzzi protagonista del progetto: “La Rosa dell’Isonzo” un radicchio unico e ispirato. (La Rosa dell’Isonzo)

Avanti così, così si afferma il nuovo modello di una moderna agricoltura che ha bisogno di eccellenti professionalità come la nostra.